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Dopo il rifiuto del Consiglio degli Stati di entrare in materia sulla proposta del Consiglio nazionale per un controprogetto all’iniziativa «Per imprese responsabili», si pone la questione se mantenere la proposta. Il Consiglio nazionale l’ha confermata.
La commissione di merito ha proposto di integrare la mozione permettendo al Consiglio federale di emanare requisiti minimi per l’importazione di materie prime, se la loro produzione, estrazione o fabbricazione costituisce un notevole carico per l’ambiente o mette in grave pericolo lo sfruttamento sostenibile delle materie prime naturali. La camera ha approvato la proposta con 101 voti contro 76 e 2 astensioni.
La legge sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici emersa alla conclusione delle deliberazioni nel Consiglio nazionale ha turbato l’equilibrio finora esistente tra regolamentazione e protezione. Inoltre si è del tutto trascurato di rafforzare dove necessario la protezione delle specie minacciate, anzi si è andati quasi esclusivamente a ridurre le disposizioni sulla protezione delle specie.
Il Consiglio federale ha proposto che regolazione delle specie protette sia permessa solo se, pur adottando ragionevoli misure di protezione, non si possono evitare ingenti danni, mentre la maggioranza della commissione ha completamente eliminato tali misure di protezione. La minoranza che proponeva di attenersi alla versione del Consiglio federale non ha trovato ascolto.
La proposta di rinvio mirava a incaricare la commissione dell’elaborazione di un controprogetto alle iniziative contro i pesticidi basato sul Piano d’azione dei prodotti fitosanitari, attualmente non vincolante. La proposta di rinvio è stata respinta.
La revisione della legge si proponeva di facilitare la gestione del lupo, ma si è spinta troppo oltre, mettendo a repentaglio la protezione delle specie, poiché in futuro tutte le specie protette corrono il rischio di essere abbattute senza aver provocato danni, ma solo perché esistono. Inoltre il Consiglio federale consegna gran parte della sua competenza in materia di protezione delle specie, quale si evince dalla Costituzione federale, ai Cantoni e quindi all’arbitrio della politica locale cantonale.
Attualmente l’Ufficio federale dell’ambiente deve approvare la regolazione di una specie protetta, invece in futuro ciò verrebbe delegato ai Cantoni e l’UFAM avrebbe semplicemente il diritto di essere ascoltato. Questo benché la protezione di queste specie resti un compito della Confederazione. Questo trasferimento di competenze indebolisce sensibilmente la funzione di sorveglianza e di coordinazione della Confederazione inerente la regolazione degli effettivi, poiché raramente le singole specie rispettano i confini cantonali.