Nome
Fässler
Cognome
Daniel
Data di nascita
22.08.1960
Partito
Partito popolare democratico svizzero
Cantone
Appenzello Interno
Cariche
consigliera agli stati / consigliere agli stati
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I sondaggi in dettaglio ordinati per argomento.
Con la ratifica dell'Accordo di Parigi la Svizzera si è impegnata a dimezzare le sue emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai valori del 1990. L'obiettivo interno stabilisce la quota di riduzione delle emissioni di CO2 da realizzare in Svizzera. Il Consiglio federale desidera che il 60% dell'obiettivo complessivo venga raggiunto in Svizzera, il che equivale a un obiettivo di riduzione interno del -30%. Questo obiettivo è meno ambizioso dell'attuale obiettivo interno secondo la vigente legge sul CO2. Di fatto la riduzione in Svizzera passa dall'attuale -2% annuale al -1% in futuro. La minoranza propone che l'80% della riduzione avvenga nel Paese, il che corrisponderebbe all'incirca all'attuale percorso di abbattimento annuale. Il Consiglio degli Stati ha respinto tale proposta con 24 voti contro 20.
La proposta della maggioranza della commissione, integrata con la proposta individuale Graber, prevede a partire dal 2023 l'applicazione di una direttiva nazionale in merito alle emissioni di CO2 in caso di sostituzione del riscaldamento in quei Cantoni che non hanno già una regolamentazione paragonabile. La proposta di due minoranze intende invece rinviare il problema in quanto prevede che il Consiglio federale possa chiedere l'introduzione di uno standard degli edifici sulla base dei dati del 2027, cosa che sarebbe attuata solo nel 2030 o 2031. Il Consiglio degli Stati ha appoggiato la maggioranza integrata con la proposta individuale Graber.
L'esame dell'impatto sull'ambiente è uno strumento collaudato volto ad assicurare che i grandi progetti rispettino la legislazione sulla protezione dell'ambiente. Sebbene costituisca un importante tema ambientale, la protezione del clima non è stata finora considerata in questo esame. Se i progetti infrastrutturali, considerata la loro lunga vita, verranno da subito sviluppati tenendo conto del loro impatto sul clima, gli obiettivi climatici di Parigi potranno essere raggiunti in modo relativamente semplice. Gli elevati costi delle modifiche strutturali di infrastrutture esistenti e della loro demolizione possono essere evitati. Sono interessate solo le nuove costruzioni (vedi art. 59c) e le infrastrutture per le quali è comunque necessario un esame dell'impatto sull'ambiente. Daniel Fässler PPD/AI ha chiesto di escludere comunque la protezione del clima dalla valutazione ecologica generale dell'esame dell'impatto sull'ambiente ed è quindi finito in minoranza con 24 voti contro 20.
Già oggi gli importatori di carburanti devono compensare una parte delle emissioni di CO2 attraverso progetti di protezione del clima. La Commissione ambiente del Consiglio degli Stati ha voluto potenziare questi progetti e quindi aumentare il limite massimo dei costi supplementari da oggi di 5 centesimi al litro di benzina e diesel fino al 2024 e di ulteriori 2 centesimi al litro a partire dal 2025. Le oscillazioni del prezzo della benzina di quest'ordine di grandezza sono quotidiane e praticamente nessun automobilista modificherà per questo le proprie abitudini di mobilità. Inoltre questo aumento del prezzo della benzina è più che compensato dalle nuove norme in favore di auto con meno emissioni di CO2. Martin Schmid PLR/GR ha chiesto che il limite massimo sia più basso e che questo denaro sia utilizzato soprattutto per biocarburanti importati dall'estero invece che in modo tecnologicamente neutro per progetti di protezione del clima, che con minime spese riducono maggiormente il CO2. Egli ha considerato quindi che la Svizzera non potrà forse ridurre così efficacemente le emissioni di CO2, come promesso con l'Accordo di Parigi. Questa proposta è stata respinta con 28 voti contro 15.
Il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento di aumentare progressivamente la tassa sul CO2 fino a un massimo di CHF 210 in caso di fallimento delle misure di riduzione attuate. Attualmente l'aliquota massima è a CHF 120.- per tonnellata di CO2, cifra che la minoranza Hösli mirava a congelare. Il Consiglio degli Stati ha sostenuto in questo caso il Consiglio federale e la maggioranza della commissione.
La proposta individuale di Filippo Lombardi PPD/TI voleva di fatto evitare che nell'ammontare della tassa d'incentivazione sui biglietti aerei il Consiglio federale potesse sfruttare l'intero margine legale. La tassa sui biglietti aerei avrebbe potuto essere al massimo il doppio della media delle tasse sui biglietti aerei dei Paesi confinanti. L'ammontare della tassa avrebbe dovuto essere costantemente adeguato. Se si calcolano gli effetti della proposta Lombardi sull'attuale ammontare della tassa all'estero, per voli in Europa in classe Economy sarebbe stata consentita solo una tassa all'incirca della metà, così l'effetto incentivante sarebbe stato massicciamente ridotto. Anche i voli in classe Business sarebbero stati rincarati nettamente meno. Con i 21 euro risparmiati secondo la proposta Lombardi rispetto alla partenza in aereo dall'estero nessuno si sarebbe recato da Zurigo a Monaco di Baviera, Francoforte o Milano per partire da questi aeroporti anziché da Zurigo. La proposta Lombardi avrebbe dunque reso la tassa sui biglietti aerei meno efficace senza evitare le partenze in aereo dall'estero. La proposta Lombardi è stata respinta con 28 voti contro 15.
Il Consiglio federale ha proposto al parlamento di far terminare il programma edifici nel 2025, sebbene il tasso di rinnovamento degli edifici in Svizzera stia fermo a percentuali basse intorno all'1% circa. La maggioranza della Commissione propone di abolire tale termine e di aumentare la quota federale destinata ai programmi edifici cantonali. Una minoranza voleva appoggiare la proposta del Consiglio federale che è stata però chiaramente respinta dal Consiglio degli Stati in favore della proposta della maggioranza della commissione.
La proposta individuale prevede che le associazioni di categoria del settore finanziario intraprendano i passi necessari affinché le ripercussioni sul clima degli investimenti effettuati dalla Svizzera diminuiscano di pari passo con le altre emissioni della Svizzera. Nel caso in cui questo obiettivo non fosse chiaramente raggiunto entro i primi quattro anni dall'entrata in vigore della nuova legge, il Consiglio federale dovrà proporre al Parlamento misure vincolanti. La proposta individuale viene chiaramente respinta dal Consiglio degli Stati; rimane così molto poco nell'attuale bozza della legge sul CO2 per quanto riguarda un orientamento più sostenibile della piazza finanziaria.