Nome
Fischer
Cognome
Benjamin
Data di nascita
16.08.1991
Partito
Unione democratica di centro
Cantone
Zurigo
Cariche
consigliera nazionale / consigliere nazionale
8.1% Ecologico
I sondaggi in dettaglio ordinati per argomento.
Nel quadro del controprogetto all’Iniziativa per i ghiacciai la maggioranza della commissione chiede di fissare l’obiettivo di emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2050. Una minoranza della commissione vuole invece soltanto una riduzione al livello del 1990 tenendo conto in particolare dell’evoluzione demografica e dello sviluppo economico. La maggioranza si afferma con 137 voti contro 52.
Nell’articolo relativo alle finalità la maggioranza della commissione vuole fissare obiettivi intermedi per la riduzione dei gas serra. Una proposta di minoranza vuole obiettivi intermedi notevolmente inferiori, il che rende impossibile raggiungere l’obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050. La maggioranza si impone con 140 voti contro 50.
Una misura centrale del controprogetto all’Iniziativa per i ghiacciai sono gli strumenti finanziari per promuovere la sostituzione degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili, dei riscaldamenti elettrici a resistenza e degli impianti elettrici per la produzione di acqua calda. È previsto un programma speciale decennale con 200 milioni di franchi l’anno. Una proposta di minoranza vuole eliminare interamente la misura. Il programma viene approvato con 119 voti contro 74.
Una misura centrale del controprogetto all’Iniziativa per i ghiacciai è la promozione di tecnologie e processi innovativi. Entro il 2030 le imprese del settore riceveranno un sostegno finanziario. Una proposta di minoranza vuole eliminare interamente la misura. La minoranza perde con 135 voti contrari, 54 a favore e 4 astensioni.
Con il credito quadro "Ambiente globale 2023-2026" il Consiglio federale chiede 197,75 milioni franchi per il finanziamento di progetti ecologici in Paesi in via di sviluppo e Paesi emergenti. Le minoranze della commissione propongono un importo inferiore (147,83 milioni di franchi). La maggioranza della Camera approva la richiesta del Consiglio federale con 115 voti a 77.
Nel dibattito sulla Politica agricola entro il 2030 una minoranza della commissione vuole ottenere, come per altri settori, un percorso di riduzione per i gas serra nell’agricoltura (-40% entro il 2050). La maggioranza della Camera respinge il percorso di riduzione con 107 voti contrari, 81 a favore e 4 astensioni.
Le emissioni di gas serra che si originano durante la produzione di materiali da costruzione vengono in genere sottovalutate. Nel quadro della revisione della legge la proposta di minoranza Flach (PVL/AG) esigeva che il Consiglio federale possa fissare valori limite per le cosiddette emissioni grigie per le costruzioni (nuove costruzioni e ristrutturazioni sostanziali di edifici). Questa misura flessibile e orientata all’apertura tecnologica è stata respinta di misura con 94 voti contrari, 93 a favore e un’astensione.
L’iniziativa esige che a partire dal 2050 la Svizzera non emetta quantità di gas serra superiori a quelle che possono essere durevolmente trattenute da pozzi di assorbimento sicuri. Inoltre, a partire da questa data, in Svizzera non potranno in linea di principio più essere messi in commercio carburanti e combustibili fossili. La maggioranza della Camera respinge l’iniziativa con 109 voti a 87.
Nella legge sulle misure urgenti volte a garantire a breve termine l’approvvigionamento elettrico durante l’inverno si vorrebbe introdurre un obbligo di sfruttamento dell’energia solare nella costruzione di nuovi edifici. La maggioranza della commissione chiede tale obbligo a partire da una superficie dell’edificio superiore a 300 m2, mentre al di sotto di tale soglia i Cantoni possono decidere in merito all’obbligo. Una minoranza vuole estendere l’obbligo a tutti gli edifici nuovi analogamente a quanto deciso dal Consiglio degli Stati, ma tale proposta viene respinta con 106 voti contrari, 84 a favore e 2 astensioni.
Una minoranza della commissione esige il divieto di nuove installazioni e l’obbligo di sostituire riscaldamenti elettrici a resistenza al più tardi entro 2040: sono inefficienti e consumano preziosa energia elettrica durante l’inverno. Il potenziale di risparmio energetico si aggira intorno ai 2TWh. La maggioranza della Camera respinge la proposta con 103 voti a favore e 89 contrari.
Si contrappongono da un lato l’obbligo di sfruttamento dell’energia solare per nuove costruzioni e ristrutturazioni di edifici, in particolare per i tetti da risanare, e dall'altro lo status quo con un obbligo di sfruttamento dell’energia solare limitato alle nuove costruzioni con superficie superiore a 300 m2. La maggioranza del Consiglio nazionale punta più in alto e si pronuncia per il primo obbligo con 103 sì e 87 no.
In votazione vi sono da un lato lo sfruttamento dell’energia solare come standard entro il 2035 per i parcheggi esistenti di dimensioni superiori a 500 m2 e a partire dal 2030 per nuovi parcheggi di dimensioni superiori a 250 m2, dall'altro la rinuncia integrale a tali misure. La maggioranza del Consiglio nazionale auspica lo sfruttamento dei parcheggi per la produzione di energia solare e accetta la proposta di Lorenz Hess (PBD/BE) con 109 voti a favore contro 82. La Francia, il Baden-Württemberg e il Canton Berna hanno già adottato norme analoghe.
Lo strumento proposto dalla commissione si concentra sul miglioramento dell’efficienza elettrica nel semestre invernale e obbliga i fornitori di energia elettrica ad aumentare l’efficienza (del 2% al massimo rispetto all’anno precedente). Questo si traduce in prestazioni per le consumatrici/i consumatori finali. I fornitori di energia elettrica possono scambiarsi tra loro gli aumenti di efficienza energetica. Una minoranza della commissione vuole eliminare l’intero strumento. Il Consiglio nazionale sostiene lo strumento a larga maggioranza con 136 voti a favore, 55 voti contrari e un’astensione.
Questa proposta di minoranza della Commissione per l’ambiente darebbe alla Confederazione la possibilità di sovvenzionare l’antieconomico mantenimento in esercizio delle centrali nucleari. Il Consiglio nazionale respinge la proposta a larga maggioranza (130:61).
In merito alla proroga della moratoria sull’ingegneria genetica nel Consiglio nazionale si è deciso con 112 voti a favore e 74 contrari che in futuro le modifiche genetiche apportate con i nuovi metodi (ad es. CRISP/Cas) dovranno essere regolamentate al di fuori della legge sull’ingegneria genetica.
La maggioranza del Consiglio nazionale voleva affidare al Consiglio federale le competenze per definire criteri per la riduzione dell’impatto ambientale di prodotti e imballaggi.
La mozione presentata da Gerhard Andrey (Verdi/FR), Roland Fischer (PVL/LU), Matthias Jauslin (PLR/AG), Martin Landolt (Alleanza del Centro/GL) e Céline Widmer (PS/ZH) chiede la creazione di una banca di investimento indipendente per finanziare progetti di ristrutturazione innovativi e sostenibili in Svizzera e all’estero. La mozione è stata respinta di misura con 95 voti contrari, 92 a favore e 3 astensioni.
La mozione Graf (Verdi/BL) chiede che i prodotti fitosanitari (PFS) tossici non siano più autorizzati per l’uso non professionale. La mozione viene accolta nel Consiglio degli Stati. Invece la maggioranza della commissione del Consiglio nazionale non la accetta e chiede una formazione per gli utilizzatori non professionali di PFS. Una minoranza raccomanda la versione originariamente accolta dal Consiglio degli Stati. La maggioranza prevale con 104 voti contro 90.
L’Iniziativa biodiversità è stata sottoposta al voto del Consiglio nazionale. L’iniziativa mira a porre a disposizione sufficienti superfici, risorse finanziarie e di personale e gli strumenti necessari per la conservazione della biodiversità. Viene respinta con 101 voti contrari, 72 a favore e 19 astensioni.
La maggioranza della commissione propone di assegnare il 17 per cento del territorio nazionale principalmente alla protezione della biodiversità, stabilendo anche le categorie delle aree che devono essere incluse (ad es. riserve forestali, superfici per la promozione della biodiversità). Una minoranza della commissione propone che sia il Consiglio federale a definire tecnicamente quali zone considerare zone centrali dell’infrastruttura ecologica e che si rinunci sia all’obiettivo troppo modesto sia a definire le categorie. L’approccio orientato alla qualità si afferma con 100 voti a favore, 91 contrari e 2 astensioni.
La maggioranza della commissione propone che entro il 2040 il 30 per cento del territorio nazionale sia assegnato principalmente alla protezione della biodiversità e protetto a lungo termine. La maggioranza chiede che sia soltanto il 17 per cento. La maggioranza della Camera approva l’obiettivo più modesto con 106 voti a favore, 85 contrari e 2 astensioni.
L’art. 104a della Costituzione, accolto dal popolo svizzero nel 2017, prevede che le relazioni commerciali contribuiscano allo sviluppo sostenibile della filiera agroalimentare. Una minoranza della commissione vuole che nello stabilire i dazi di importazione per la Politica agricola fino al 2030 si tenga conto della sostenibilità. La maggioranza della Camera respinge la proposta con 111 voti contrari e 83 a favore.
Nel 2018 il Tribunale federale ha concesso alle organizzazioni ambientaliste qualità di parte e diritto di ricorso nelle procedure di autorizzazione dei pesticidi. Ora ciò deve essere introdotto formalmente nella legge sull’agricoltura. La maggioranza della commissione vuole limitare in modo rilevante questo diritto e creare scappatoie. La maggioranza della Camera appoggia tuttavia la minoranza con 105 voti favorevoli, 88 contrari e 3 astensioni, lasciando invariato il diritto di ricorso.
I biotopi di importanza nazionale sono il nucleo della biodiversità in Svizzera. Costituiscono solo il 2,17% del territorio nazionale. In essi è vietata la costruzione di impianti di produzione di energia rinnovabile. La proposta individuale Imark (UDC/SO) chiede che ora siano autorizzati nei biotopi tratti con deflussi residuali di centrali idroelettriche. Questo avrebbe come conseguenza che, soprattutto nelle zone golenali, resterebbe solo una frazione dell’acqua necessaria. Il Consiglio nazionale respinge la proposta con una maggioranza risicata di 97 a 94 voti.
In base al concetto della CAPTE-S relativo alla legge sulla caccia (LCP), che si è imposto anche nel Consiglio nazionale con 103 voti a 91, in futuro i lupi potrebbero essere cacciabili invece che regolamentati in relazione ai danni causati. Il Parlamento ha così perso un’occasione per realizzare una soluzione pragmatica per la coesistenza di esseri umani e lupi. La proposta di minoranza Jauslin chiedeva invece di tener conto della proposta di compromesso elaborata dopo l’approvazione della modifica della LCP nella votazione del 2020 da un gruppo di parti interessate che conta su un largo sostegno.
La prova che le esigenze ecologiche sono rispettate nell’agricoltura richiede una «quota adeguata di superfici per la promozione della biodiversità (SPB)». La quota di SPB deve ammontare almeno al 7% della superficie agricola utile. La distribuzione delle SPB è tuttavia molto disomogenea. La quota di elementi SPB in campicoltura, con 3655 ettari (0,9% della superficie coltiva), è molto bassa. Si deve contrastare la perdita di biodiversità nelle regioni campicole. Si tratta di superfici preziose per la biodiversità, di cui si usufruisce anche per la produzione di derrate alimentari e alimenti per animali. Su queste superfici vengono promossi organismi utili e impollinatori importantissimi per combattere parassiti nelle colture agricole e per garantire a lungo termine l’impollinazione. I danni alle colture si riducono notevolmente. Grazie agli organismi utili è possibile diminuire l’uso di pesticidi, proteggendo l’ambiente e riducendo anche i costi nelle aziende agricole .
L’agricoltura intensiva comporta grandi emissioni di sostanze nutritive che hanno un impatto negativo sugli ecosistemi. Perciò il Consiglio federale ha fissato nell’aprile 2022, anche nel quadro delle audizioni parlamentari relative alle iniziative sull’acqua potabile, un obiettivo di riduzione del 20% per la perdita di sostanze nutritive. La diminuzione del 20% entro il 2030 non sarebbe solo assolutamente necessaria, ma anche relativamente fattibile. La mozione chiede che l’obiettivo di riduzione sia diminuito. Così grandi quantità di sostanze nutritive dell’agricoltura continueranno a penetrare negli ecosistemi. Nel contesto della sicurezza alimentare non si può sostenere che il 20% di riduzione delle eccedenze di azoto condurrà a una riduzione del grado di autoapprovvigionamento. Anzi, la conservazione a lungo termine delle risorse naturali è un presupposto imprescindibile per la produzione di derrate alimentari. Invece un’elevata intensificazione della produzione porta a una dipendenza ancora maggiore dalle importazioni: pesticidi, concimi minerali, alimenti per animali e altri consumi intermedi saranno importati, alcuni di essi da zone di conflitto.
Per ridurre le emissioni di ammoniaca il Consiglio federale obbliga tramite un’ordinanza il settore agricolo a utilizzare spandiliquame a tubi flessibili, una tecnica per spargere il liquame che riduce le emissioni. La maggioranza della commissione chiede numerose eccezioni, che secondo il Consiglio federale equivalgono a una "soppressione di fatto dell’obbligo di utilizzare spandiliquame a tubi flessibili". Il Consiglio nazionale non appoggia la commissione e respinge la proposta con 100 voti contrari, 88 favorevoli e 3 astensioni.
Le disposizioni concernenti i deflussi residuali secondo la LPAc sono il minimo indispensabile necessario per mantenere le funzioni naturali di un corpo idrico. La minoranza voleva ottenere che per le centrali idroelettriche esistenti che superano i 3 MW di potenza installata si sospendessero almeno fino alla fine 2035 le norme della legge sulla protezione delle acque in caso di approvazione della concessione o del progetto per continuare l’esercizio e per ampliamenti o ristrutturazioni. Il Consiglio nazionale ha approvato con una maggioranza risicata questo considerevole passo indietro nella protezione delle acque.
Come parte del controprogetto indiretto all’Iniziativa paesaggio delle associazioni ambientaliste, il Consiglio degli Stati e la maggioranza della Commissione dell’ambiente del Consiglio nazionale vogliono limitare l’impermeabilizzazione del suolo al di fuori della zona edificabile. In linea di principio i Cantoni devono mantenere stabile l’impermeabilizzazione del suolo. Vengono tuttavia concesse significative deroghe per strade nazionali e cantonali, linee ferroviarie, agricoltura, impianti di produzione di energia e a volte per il turismo. Si tratta comunque di un cambio di paradigma: per la prima volta si riconosce che il suolo impermeabilizzato, ad es. l’asfalto, è irrimediabilmente perso e perturba il regime idrico. Christian Wasserfallen (PLR/BE) chiedeva di eliminare la limitazione per tutte le infrastrutture turistiche, ad es. anche le strade comunali e tutti gli impianti turistici, ma la sua mozione è stata respinta con 121 voti contrari e 66 a favore.
Nel 2013 il popolo svizzero ha approvato una legge sulla pianificazione del territorio che, in base al principio di causalità, finanzia l’ulteriore densificazione nelle aree edificabili con la compensazione del plusvalore. Se il terreno acquista valore in seguito ad azzonamenti, Cantoni e Comuni possono attingere a una parte di questo aumento di sostanza per finanziare opportune misure di pianificazione del territorio. Il Consiglio degli Stati e Nicolò[AP1] Paganini (Alleanza del Centro/SG) chiedevano di proibire ciò ai Comuni se un edificio all'interno della zona edificabile può ora ad esempio essere rialzato di diversi piani. Poiché i molti comuni delle agglomerazioni non sono quasi più disponibili terre coltive che possano essere azzonate, questa forma di compensazione del plusvalore è per molti Comuni l’unica possibilità di finanziare la pianificazione del territorio in base al principio di causalità invece che attraverso le imposte. La proposta di minoranza Paganini viene respinta con 148 contrari e 45 a favore.
La nuova legge permette la costruzione di ulteriori edifici in comprensori non edificabili, se sono previste misure di valorizzazione e di compensazione di cui beneficiano tra l’altro la biodiversità, lo sviluppo degli insediamenti e la protezione del terreno coltivo. Susanne Vincenz (PLR/SG) ha proposto di permettere a ogni Cantone linee direttive proprie per la riconversione abitativa di edifici prima utilizzati a scopo di sfruttamento agricolo. In tal modo la riconversione abitativa di maggenghi difficilmente accessibili in case vacanza, o di grandi porcili in loft, diventa più facile di tutte le altre possibilità di deroga per costruire nei comprensori non edificabili. Il Consiglio nazionale ha respinto nettamente la proposta con 147 voti contro 45.
L’intervento di Sidney Kamerzin (Alleanza del Centro/VS) esige l’abolizione del diritto di ricorso delle organizzazioni ambientaliste in caso di impianti di produzione di energia. Così il rispetto della legislazione ambientale nei relativi progetti non potrebbe più essere verificato. L’intervento è stato respinto a larga maggioranza con 100 voti contrari, 67 a favore e 8 astensioni.
Marionna Schlatter (Verdi/ZH) chiede che in futuro l’autorizzazione di esercizio dell’UFAC per voli in partenza dalla Svizzera stabilisca la frequenza con cui le compagnie aeree debbano sostituire i loro aerei con modelli a minor consumo di carburante. Le compagnie aeree svizzere hanno dichiarato di sostituite i propri aerei più spesso della concorrenza e perciò approfitterebbero di un simile provvedimento. Il Consiglio nazionale ha tuttavia respinto la mozione con 105 voti contrari e 84 a favore.
Franz Grüter (UDC/LU) propone che non si debba più pagare l’imposta sul valore aggiunto sull’imposta sugli oli minerali. Così il prezzo della benzina diminuirebbe a tempo indeterminato di circa 7 centesimi al litro. Su tutte le altre imposte sul consumo continuerebbe a essere applicata l’imposta sul valore aggiunto. Il pieno di benzina godrebbe di un trattamento fiscale preferenziale, diversamente da birra, tabacco, alcol o biglietti, che rimarrebbero soggetti a imposta. Il Consiglio nazionale ha approvato questa riduzione del prezzo della benzina con 105 voti a favore e 84 contrari (il Consiglio degli Stati l’ha tuttavia respinta).
All’inizio della pandemia il Consiglio federale ha deciso che i trasporti pubblici potessero ridurre solo leggermente l’offerta. Per la rete celere regionale, gli autopostali e gli autobus urbani la Confederazione ha compensato alle imprese di trasporti i costi aggiuntivi derivati dalla diminuzione della clientela. Il calo della domanda ha tuttavia interessato soprattutto i treni rapidi. Con 115 voti a favore e 64 contrari il Consiglio nazionale ha accolto la mozione in base alla quale le FFS possono contabilizzare come straordinari i debiti causati dalla pandemia (1,5 miliardi di franchi solo nel 2020), in modo che non si debba ridimensionare l’offerta di treni rapidi.
Il Consiglio federale e il Parlamento vogliono reagire all’aumento del traffico con nuove autostrade. il che causerà ancora più traffico. Le emissioni di CO2 del traffico stradale sono rimaste quasi ai livelli del 1990. Tutti gli aumenti di efficienza dei veicoli sono stati vanificati dalla crescita del traffico. Per la prima volta in Svizzera è prevista anche un’autostrada a 8 corsie. Il Consiglio nazionale ha aggiunto alla proposta del Consiglio federale un ulteriore progetto del valore di diversi miliardi. L’ampliamento della rete autostradale mette a rischio anche l’aumento della quota dei trasporti pubblici nel traffico viaggiatori, che il Parlamento stesso ha fissato come obiettivo. L’elenco dei progetti, deciso dal Consiglio nazionale con 106 voti a favore e 84 contrari, comprende interventi di ampliamento a Basilea, Berna, San Gallo, Sciaffusa e lungo il lago di Ginevra.